Chi lavora nel mondo dell’alimentare lo sa: l’etichetta non è solo un pezzo di carta (o plastica) attaccato alla confezione, è il biglietto da visita del prodotto. E, a volte, anche la sua carta d’identità, la patente, il passaporto e il curriculum vitae.
Ma quando basta una singola etichetta? E quando invece serve sdoppiarla, separando le informazioni commerciali da quelle tecniche?
Vediamolo con calma, magari sorseggiando un caffè e cercando di non incartarsi nei mille regolamenti che governano il settore.
📌 Etichetta singola: quando “uno vale uno”
L’etichetta singola è quella che contiene tutte le informazioni necessarie, sia per il consumatore finale che per gli operatori della filiera, su un unico supporto.
È la soluzione più semplice, più economica e – diciamolo – anche più elegante, se fatta bene.
Questa scelta è ideale quando:
- Il prodotto è destinato direttamente alla vendita al consumatore finale (es. supermercati, negozi, e-commerce).
- Le informazioni richieste dalla normativa vigente (Reg. UE 1169/2011, tanto per fare un nome) coincidono con quelle che servono al cliente.
- Il prodotto è standard, non ha personalizzazioni particolari per un cliente specifico o esigenze di tracciabilità particolarmente complesse.
- Il packaging è pensato per ospitare tutte le info senza risultare illeggibile o esteticamente inguardabile.
Cosa ci va su un’etichetta singola?
Tutto. Denominazione del prodotto, ingredienti, allergeni, peso, lotto, TMC/scadenza, modalità di conservazione, dati del produttore, informazioni nutrizionali, codice a barre… insomma, tutto il pacchetto base.
🎯 Etichetta doppia: quando “due è meglio di uno”
Ci sono però casi in cui l’etichetta singola non basta. E non perché non sia brava, poverina, ma perché non è adatta a gestire esigenze diverse nello stesso momento.
Ecco allora che arriva lei: la doppia etichetta, composta da una etichetta commerciale e una etichetta tecnica.
Quando si usa?
- Quando il prodotto è destinato al canale Ho.Re.Ca., alla GDO o a clienti industriali e la confezione non è quella definitiva per il consumatore.
- Quando il prodotto viene re-etichettato dal cliente (es. catene di supermercati che vogliono personalizzare il layout commerciale).
- Quando serve una distinzione netta tra info “pubbliche” e info “di processo” (pensiamo ai prodotti da banco o ai semilavorati).
- Quando c’è bisogno di una tracciabilità interna più approfondita, magari con riferimenti a lotti di produzione, turni, operatori, pesi netti reali, ecc.
Cosa metto su cosa?
📦 Etichetta commerciale
Contiene le informazioni “visibili”, pensate per chi acquista: nome del prodotto, peso, data di scadenza, codice a barre, magari anche il logo del cliente o il prezzo. Spesso ha un layout curato, è pensata per “vendere”.
⚙️ Etichetta tecnica
È la carta d’identità del lotto. Contiene info come codice interno, data e ora di confezionamento, operatore, linea di produzione, temperatura, peso netto effettivo, numero seriale. Insomma, roba che serve a chi lavora, non a chi mangia.
✅ Perché scegliere una doppia etichetta?
La risposta è semplice: chiarezza e controllo.
Con la doppia etichetta puoi:
- soddisfare esigenze di marketing e di tracciabilit contemporaneamente;
- rendere il prodotto flessibile, adatto a diversi canali di vendita;
- automatizzare meglio i controlli a fine linea, distinguendo i dati “di processo” da quelli “di presentazione”;
- snellire le operazioni di riconfezionamento o rietichettatura da parte dei clienti finali.
👨🏭 Un consiglio da chi sta sul campo
Se lavori in produzione e ogni giorno vedi passare etichette, rotoli, stampanti e bilance, sai che ogni caso è diverso.
Ci sono clienti che vogliono solo l’etichetta commerciale, altri che vogliono la tecnica allegata in PDF via mail, altri ancora che vogliono entrambe – e pure una copia di backup su cloud.
Quindi, la vera domanda da farsi è:
👉 Chi leggerà questa etichetta? E per farci cosa?
Se sai rispondere a questo, hai già fatto metà del lavoro.
🧩 In conclusione
- Etichetta singola: perfetta per prodotti finiti e consumatori finali.
- Etichetta doppia: indispensabile quando il prodotto entra in una filiera più complessa o deve parlare lingue diverse a interlocutori diversi.
E se non sai da dove cominciare… chiamami. Ci mettiamo lì con calma, guardiamo la linea, il flusso dati e costruiamo una soluzione su misura. Che sia una, doppia o tripla etichetta, basta che funzioni (e che non ti faccia impazzire il reparto produzione).