Leonardo Volpi

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TIPI DI MANUTENZIONE

Esistono molti tipi di manutenzione che le aziende possono utilizzare per prendersi cura dei loro assets. A seconda del budget a disposizione, delle risorse impiegate, degli obiettivi stabiliti e del livello di esperienza, molto spesso le aziende combinano tra loro vari tipi di manutenzione per garantirsi risultati vincenti e una maggiore efficienza.

Vediamoli insieme uno per uno, a partire da che cos’è la manutenzione oggi.

Cos’è la manutenzione oggi?

 Al giorno d’oggi, in un contesto aziendale in cui per restare competitivi sul mercato occorre massimizzare l’efficienza e la produttività dei propri impianti, la manutenzione acquisisce sempre di più il ruolo di asset strategico in grado di concorrere al successo stesso dell’azienda. Questo perché permette di:

  •  Ridurre i costi di conduzione
  • Aumentare la produttività degli impianti
  • Aumentare la qualità del prodotto finale
  • Migliorare la sicurezza
  • Massimizzare i tempi di produzione
  • Razionalizzare le risorse

DEFINIZIONE DI MANUTENZIONE

 Secondo la norma tecnica, la manutenzione è la combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa svolgere la funzione richiesta.

TIPI DI MANUTENZIONE

 Di seguito i tipi di manutenzione.

  • Manutenzione autonoma
  • Manutenzione Preventiva
  • Manutenzione a guasto (correttiva)
  • Manutenzione migliorativa

A loro volta questi tipi di manutenzione possono essere suddivisi in differenti tipologie e tecniche di manutenzione.

MANUTENZIONE AUTONOMA

 Rientrano nella categoria della manutenzione autonoma tutte quelle attività eseguite dal manutentore come la pulizia, la lubrificazione o le piccole regolazioni. Si tratta dunque di semplici ispezioni i cui esiti devono essere registrati su appositi cartellini applicati direttamente sugli asset stessi. Per conservare uno storico sempre aggiornato e facilmente consultabile di queste attività è buona norma quella di digitalizzare gli esiti di queste ispezioni.

MANUTENZIONE PREVENTIVA

 Le politiche di manutenzione preventiva consistono in una serie di attività manutentitive che permettono di rallentare il processo di degradazione di un asset, un macchinario o di un impianto. Spesso chiamata anche manutenzione programmata, questo tipo di operazioni sono alla base di più moderne tecniche manutentive e si prefiggono l’obiettivo principale di ridurre il numero di guasti improvvisi e fermi macchina inaspettati attraverso attività di prevenzione. L’aspetto fondamentale per implementare correttamente una strategia di manutenzione preventiva e godere a pieno dei suoi vantaggi, consiste nel riuscire ad individuare il giusto compromesso tra questo genere di manutenzione e altre politiche che, al contrario, attendono in modo passivo il l’insorgere di un guasto.

A sua volta la manutenzione preventiva si suddivide in diversi tipi di manutenzione che condividono l’obiettivo comune di ottimizzazione della capacità produttiva in termini di costi e tempi.

MANUTENZIONE PERIODICA

La manutenzione periodica è un tipo di programmata che si esegue rispettando piani di manutenzione stabiliti su base temporale.

MANUTENZIONE SU CONDIZIONE

La manutenzione su condizione o secondo condizione, si basa sul monitoraggio di metriche quali per esempio il numero di ore lavorate, il numero di battute etc. Un’azione di questo tipo è dunque subordinata al raggiungimento di parametri prestabiliti oltre i quali si alza, da un punto di vista statistico, la probabilità del verificarsi di un guasto. Rispetto alle altre attività di manutenzione preventiva che si basano per lo più su ispezioni programmate, la manutenzione su condizione permette di intervenire nel momento più adeguato, evitando inefficienze dal punto di vista dei costi e delle risorse, permettendo per esempio di sostituire i componenti di un impianto che in altri casi sarebbero stati rimpiazzati prima di aver esaurito il loro ciclo di vita.

MANUTENZIONE PREDITTIVA

Ad oggi è forse la tecnica e il tipo di manutenzione più evoluta dal punto di vista tecnologico e per questo non ancora accessibile a tutte le aziende, in parte a causa dei costi necessari alla sua implementazione, in parte perché non sempre il livello tecnologico e culturale di un’azienda permette di beneficiare di tutti i suoi vantaggi. Per questo viene spesso associata all’Industria 4.0 e allo smart factory. In parte simile alla manutenzione su condizione, almeno nel principio, una politica di manutenzione predittiva permette di monitorare lo stato di salute dei propri asset in tempo reale e con una precisione a cui, per sua natura, una politica effettuata secondo condizione non potrebbe arrivare. Questo tipo di manutenzione predittiva si avvale infatti dell’installazione di una sensoristica IoT per il monitoraggio e il trasferimento in tempo reale di una enorme quantità di dati (big data) che, processati da un sistema CMMS, sono in grado di estrapolare modelli appropriati del tempo residuo prima del verificarsi di un guasto.

MANUTENZIONE CORRETTIVA

 Conosciuta anche come manutenzione a guasto o a rottura, è certamente la più basilare tra tutti i tipi di manutenzione, in quanto prevede semplicemente di attendere passivamente il presentarsi di un fermo macchina o comunque della rottura di un componente o di un asset. In questi casi l’intervento è dunque effettuato a valle di una situazione già compromessa, con l’unico scopo di ripristinare la funzionalità del macchinario. Per questa sua caratteristica, la manutenzione correttiva risulta spesso essere la tipologia di manutenzione più costosa, dal momento che intervenire un macchinario già compromesso può sfociare in tempi di più lunghi per il ripristino delle funzionalità e dunque in perdite di produzione anche importanti. Malgrado ciò, la manutenzione correttiva può tuttora essere considerata, in alcuni casi, una tecnica manutentiva vincente laddove applicata su asset a basso costo o non tali da compromettere il funzionamento di un intero impianto.

A sua volta la manutenzione correttiva si divide in altre sotto-categorie quali per esempio:

  • Manutenzione adeguativa
  • Manutenzione evolutiva
  • Manutenzione non pianificata

MANUTENZIONE ORDINARIA e MANUTENZIONE STRAORDINARIA

 A monte di quanto appena detto, gli interventi manutentivi possono essere suddivisi in due macro-categorie:

  •  Manutenzione ordinaria
  • Manutenzione straordinaria

MANUTENZIONE ORDINARIA

Si tratta di quelle tipologie di manutenzione svolte con l’obiettivo di ripristinare il funzionamento di un asset o di un impianto su cui si è già verificato un guasto, senza però andarne a modificare o migliorare valore o prestazioni. Per questo motivo rientrano in questa tipologia tutti quegli interventi manutentivi che hanno luogo durante il ciclo di vita di un asset e mirano a:

  • Ripristinare il funzionamento di un bene
  • Porre rimedio a guasti o eventi accidentali
  • Garantire il ciclo di vita utile di un asset

Elenco inoltre tra le tipologie di manutenzione ordinaria quegli interventi che hanno come obiettivo:

  • mantenere l’integrità originaria dell’asset
  • manutenere o ripristinare l’efficienza del sistema
  • contenere il normale degrado dell’asset
  • garantire la vita utile del bene
  • ripristinare il sistema a fronte di un guasto

Gli interventi di manutenzione ordinaria possono verificarsi a seguito di un guasto, essere pianificati nel quadro di azioni di manutenzione preventiva (ciclica, predittiva o su condizione) oppure dalla volontà di ottimizzare la disponibilità di una risorsa e migliorarne l’efficienza (senza però incrementarne il valore patrimoniale).

Rientrano infatti nel tipo di manutenzione ordinaria quegli interventi che non alterano le caratteristiche originarie del bene.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

 La manutenzione straordinaria coinvolge tutti quegli interventi manutentivi che sono posti in essere con lo scopo di migliorare il funzionamento di un asset, aumentarne la longevità o il valore durante il suo normale ciclo di vita.

Rientrano in questa tipologia di manutenzione le azioni migliorative e tutte le tecniche di manutenzione preventiva che abbiamo discusso in precedenza, quando però non hanno carattere ricorrente e/o un costo particolarmente elevato in confronto al costo di rimpiazzo della risorsa e a quelli annuali destinati alla manutenzione ordinaria.

Gli obiettivi della manutenzione straordinaria sono dunque:

  • Prevenire l’insorgenza di un guasto
  • Aumentare la disponibilità di un asset e il suo ciclo di vita utile
  • Razionalizzare i costi e contenere i tempi della manutenzione

Rientrano dunque tra i tipi di manutenzione straordinaria:

  •  gli interventi sul sistema strutturale
  • grandi interventi che introducono un’innovazione al sistema tecnologico o sulle pertinenze

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